martedì 14 febbraio 2017

San Valentino: L'Amore secondo Baricco

Nel giorno degli innamorati, di parole e banalità se ne sprecano tante. Un po' come in tutte le giornate in cui si celebra qualcosa, d'altronde: il rischio di cadere nel baratro dell'ovvio è sempre in agguato.
Pur non essendo poi io neanche una grande amante della "giornata degli innamorati", ho deciso di dedicare comunque un piccolo post all'amore, in questo mio blog. Ed ho scelto per questo le parole di Baricco. Sono di parte, lo ammetto: adoro lui, il suo stile, i suoi personaggi. Fra tutti, ho scelto Bartleboom, uno delle meravigliose creature incontrate in Oceano Mare.  

Perchè non possiamo parlare d'amore, senza citare lui, romantico, ingenuo, sognatore. Ma soprattutto, fedele a sè stesso. Bartleboom è uno che cerca l'amore vero, e non si accontenta di un surrogato. Vuole quello con la "A" maiuscola. Lo troverà? Non lo troverà? Rimando alla lettura del libro per conoscere per intero la sua storia.
Intanto, rubando le parole di Baricco, auguro di cuore un buon san Valentino a tutti coloro che l'amore lo cercano, lo aspettano, e che in esso ancora credono:




"Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle "ti aspettavo".
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni - i giorni, gli istanti - che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo 
"tu sei matto"
E per sempre lo amerà..."

(ALESSANDRO BARICCO, Oceano Mare)

mercoledì 1 febbraio 2017

MESSAGGI IN BOTTIGLIA - Rudjard Kipling, "Se"


Qualche tempo fa attirò la mia attenzione il titolo di un brevissimo articolo apparso sull'Huffington post, il quale recitava: "La poesia 'Se' di Kipling è l'eredità che tutti i figli dovrebbero ricevere dai propri padri.
Da tempo rimurginavo su questa frase, ripetendo che avrei dovuto dedicare un post a questo tema, ed anzi, a tutti quei classici un tantino "messi da parte" che invece meriterebbero di tornare alla ribalta per i loro valori straordnariamente attuali.
Mettiamoci poi anche il fatto che questo blog, nato come "costola"un tantino sfortunata del mio blog "Mete d'Inchiostro", avrebbe dovuto essere nelle intenzioni il luogo in cui condividere brevi citazioni e soprattutto approfondire quelle discussioni che avrebbero appesantito troppo le recensioni, ma che poi di fatto non è mai decollato, a causa di una serie di impegni e vicissitudini della mia vita privata che mi hanno tolto parecchio tempo libero, allontanandomi per un po' dalla blogosfera.
Ma ora che - a quanto pare - sono riuscita a ritagliarmi di nuovo piccoli scampoli di tempo per rintanarmi in questo mio angolo virtuale, perchè non riprendere in mano anche questo blog, dandogli finalmente vita?
Proviamo dunque a cominciare da qui: da Kipling e da una rubrichetta che avrà una qualche cadenza non ben definita (ahimè) nella quale proporrò quelli che sono - a mio modestissimo parere - i classici da recuperare, ed i messaggi senza tempo che questi ultimi contengono.

Dunque, dicevamo, Rudjard Kipling, premio Nobel per la letteratura nel 1907 per "Il Libro della Giungla", cittadino britannico nato in India nel 1865, scrittore, giornalista, viaggiatore. (Rimando a Wikipedia per i dettagli biografici)

immagine tratta da Wikipedia
Di lui ci restano straordinari romanzi d'avventura come, appunto "Il Libro della Giungla" e come "Capitani Coraggiosi"; ma ci resta anche la dolcissima, struggente "lettera al figlio" (nota universalmente come "SE"), poesia scritta nel 1895 e tutt'ora un condensato straordinario di insegnamenti.
Poesia che, concordo pienamente con Huffington Post, tutti noi dovremmo leggere e rileggere ai nostri figli.

IF
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise;

If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools;

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And—which is more—you'll be a Man, my son!

Cosa altro occorre aggiungere? Personalmente, la adoro, La conosco a memoria (in inglese, non so perchè ^_^) , la ripeto a me stessa nei momenti di stanchezza mentale, tutta intera o solo alcuni passaggi. Trovo che tocchi tutti gli aspetti fondamentali della vita umana:

Se saprai mantenere la testa sulle spalle, 
quando tutti perdono la loro e se la prendono con te;
 Se sai credere in te stesso quando gli altri dubitano di te,
ma prendere comunque in considerazione il loro dubbio;
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O, vittima di calunnie, non cederai anche tu alla calunnia;
O, se odiato, non lascerai spazio anche tu all'odio;
e tuttavia non ostentare mai troppa bontà o troppa saggezza;
 
Se saprai sognare - senza che il sogno diventi il tuo padrone;
E saprai pensare - senza che il pensiero diventi il tuo unico scopo;
Se saprai incontrare il Trionfo e la Sconfitta
e trattare allo stesso modo entrambi questi due impostori;
Se sarai in grado di sopportare che la verità da te pronunciata
venga dilaniata da coltelli per farne trappole per gli stolti;
O vedere le cose per cui hai dato la vita distrutte,
e fermarti a ripararle con utensili logori.
 
Se saprai fare un mucchio di tutte le tue fortune
e rimetterle in gioco in una mano di "testa o croce"
E perdere tutto, e ricominciare da capo, 
senza mai dire nulla della tua sconfitta;
Se saprai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi ed i muscoli
a servire il tuo scopo, anche quando sono da tempo esausti,
ed insistere, quando in te non c'è più nulla
eccetto la Volontà che dice loro "tenete duro!"

Se saprai parlare con le folle mantenendo la tua virtù,
e camminare con i re rimanendo te stesso;
se nè i nemici, nè gli amici più cari potranno ferirti,
se per te tutti gli uomini avranno un valore, ma nessuno ne avrà troppo;
Se sarai in grado di riempire ogni inesorabile minuto
di sessanta secondi pieni di valore,
tua sarà la Terra e tutt ciò che è sopra di essa,
e - cosa ancora più importante! - sarai un Uomo, figlio mio.
 
 
 
Da brividi. Semplicemente, il mondo sarebbe un posto diverso e migliore, se tutti noi ci attenessimo a questi pochi, solidi insegnamenti.